TERMINATA LA 100 ORE DI MODENA 2018 E GIA´ SI PENSA A QUELLA DEL2019

11-06-2018 09:46 -

Con la premiazione di sabato sera, anche l´edizione 2018 della Modena Cento Ore si è
conclusa.
E´ stato bello, durante le premiazioni, vedere come, terminate le sfide, i partecipanti abbiano
festeggiato insieme celebrando i successi di alcuni e la sconfitta degli altri
D´altronde, se bisogna trovare un unico difetto alla Modena Cento Ore, l´unica cosa che viene in
mente è che alla fine, purtroppo, è solo uno che può vincere.
Quest´anno, e non è una novità, come primi si sono classificati gli inglesi Philip Walker - Miles
Griffiths a bordo della loro Jaguar E-Type del 1964, ormai habitué al podio.
Tra le dame, ha sbaragliato la concorrenza, l´equipaggio di Daniela Ellerbrock - Jackie Rohwer
su Alfa Romeo Giulia Sprint GTA del 1965, mentre per la regolarità ha prevalso l´equipaggio di
Joelle Housseau - Aude Moreau con la Ferrari Dino 246 GT del 1972.
Sul primo gradino del podio, per la sezione regolarità, è salito l´equipaggio 104: Ernst Schroeder
- Philipp Ruppell su Porsche 356 B, 1961.
Sempre per quantoriguarda la regolarità, il primo team classificato è quello della AC Owners
Club, capitananto dalla AC ACE Bristol del 1959, di proprietà di Bertie Gilbart-Smith - Simon
Kelly. Una bellissima storia ha fatto da cornice a questo vincitore:
la macchina, infatti, è di proprietà Bertie Gilbart Smith dal 1964, quando ha lasciato l´officina
scozzese dove ne veniva fatta la manutenzione da parte di un giovane meccanico che lavorava
nel garage di famiglia, Sir Jackie Stuart. Da sottolineare, che questa vettura è arrivata su strada
dall´Inghilterra, totalizzando 1.600 Km prima della gara, e a cui si aggiungeranno quelli del
ritorno nei prossimi giorni.
Come sempre è interessante osservare "l´index of performance", cioè la classifica compensata,
che ha visto incredibilmente al terzo posto una delle vetture più belle iscritte alla Modena Cento
Ore 2018: la Ferrari 212 Export berlinetta Touring del 1952 di Martin Halusa e Susanne Halusa.
E´ stata un´edizione incredibile, che ha confermato ancora una volta come la Modena Cento
Ore sia una manifestazione relativamente giovane, ma già importantissima.
Il livello delle auto che hanno partecipato è degno di uno dei più importanti concorsi d´eleganza
del mondo, con un´unica differenza: la Modena Cento Ore permette a queste meravigliose
vetture di essere mostrate in movimento, e di portare in giro per i luoghi più belli d´Italia un
perfetto museo automobilistico.
Vi sono emozioni che è difficile trasferire, ma l´applauso durante la proiezione del filmato girato
durante il passaggio sulla sopraelevata di Monza, ha chiaramente mostrato come il simbolo di
questa diciassettesima edizione possa proprio essere Monza e la sua sopraelevata.
La classifica finale dimostra anche che non c´è stato un modello favorito rispetto agli altri: certe
piste hanno privilegiato le vetture più potenti, certe altre quelle più agili, mentre le prove speciali
in salita hanno permesso ad altri modelli di primeggiare.
Esemplare il fatto che, dopo quattro giorni di gare, all´ingresso dell´ultima prova in circuito, il
distacco tra il primo e il secondo fosse di soli 0.4 secondi.
Da domani la Ferrari 250 SWB "SEFAC", una delle sole sei Shelby Cobra Daytona Coupé
prodotte (tra l´altro acquistata direttamente dallo stesso Carrol Shelby), la Jaguar E Type
Lightweight o la Ferrari 365 GTB/4 "Daytona" Gruppo 4, ex Ecurie Francorchamp, assieme alle
amatissime e spettacolari barchette sport, rappresentate nella loro produzione da due Maserati
250S del 1957 torneranno nel silenzio dei loro garage.
Per noi e per il pubblico che ha potuto assistere al loro passaggio, resterà la visione della
velocità e il suono dei motori di queste straordinaria vetture... Di questo siamo orgogliosi.
Scuderia Tricolore Asd
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Un premio speciale è stato riservato ai team di meccanici, anche loro veri protagonisti della
Modena Cento Ore.
Il trofeo per il "Mechanical Miracle 2018", è stato assegnato a Richard Walbyoff e Sarah
Walbyoff, capaci di trovare, farsi spedire e sostituire il V8 della AC Shelby Cobra 289 del 1965
di Mark Freeman e Mike Ellis.
Tutto questo, ovviamente, nello spazio di una sole notte in condizioni non proprio agevoli.
Un ringraziamento speciale è stato tributato da tutta la sala al team di Canossa Events che,
durante i giorni di gara e nei giorni della preparazione, non si è di certo risparmiato.
Un grazie speciale va anche alla Polizia Stradale, sempre gentile, disponibile, ed efficiente.
Il sorriso di Luigi Orlandini, presidente di Canossa Events, ha accompagnato i saluti finali e gli
arrivederci all´anno prossimo per una nuova, fantastica, incredibile, velocissima edizione della
Modena Cento Ore.
L´ultima emozione per i vincitori è stata la possibilità di salire sulla Torre della Ghirlandina,
simbolo di Modena, solitamente chiusa al pubblico, per potere ammirare la città dall´alto.
A conferma della piacevolezza di questo evento, quanto è successo a Lugi Orlandini che, la
mattina seguente al termine della gara, ha ricevuto una serie infinita di "Thank you Luigi" per i
bei giorni trascorsi assieme...
Le scelte responsabili della Modena Cento Ore
Anche quest´anno è continuata la collaborazione con il Panathlon Club di Modena: la Scuderia
Tricolore ha sostenuto i progetti per lo sport dedicati ai ragazzi disabili.
In aggiunta alla tradizionale donazione effettuata direttamente dalla Scuderia, sempre al
Panathlon Club di Modena, è andata anche la donazione di Claudio Lucchesi, Presidente della
società Florim, che ha ospitato la serata conclusiva e che ha girato alla fondazione benefica
quanto formalmente dovuto per l´affitto degli spazi.
Confermata anche l´attenzione all´ambiente da parte di Canossa Events che continua ad
applicare il protocollo CarbonZero per le proprie manifestazioni, e compenserà completamente
le emissioni residue di CO2 della Modena Cento Ore 2018, mediante piantumazione di nuovi
alberi nell´Appennino Tosco-Emiliano.
la Modena Cento Ore rimane l´unico evento del settore a ´emissioni zero´.