POKERERISSIMO PER IL PRINCIPE NASSER AL ATTIYAH ALLA DAKAR

16-01-2023 20:03 -

Cala il sipario sulla 45a Dakar e nell’albo d’oro del più famoso e difficile rally raid c’è, per la quinta volta, la firma di Nasser Al Attiyah, che già aveva vinto la corsa 2011, 2015 e 2019 e nel 2022 proprio tra le dune del suo Paese, cinque successi di cui tre al volante di una Toyota. Solo Stefane Peterhansel, sino ad ora, ha fatto meglio di lui avendone vinte otto al volante di un auto cui se ne devono aggiungere 6 con le moto.

Alla partenza della gara Al Attiyah era sicuramente dato tra i favoriti, se non il favorito, per la vittoria e così è stato ma il suo successo finale non è mai stato messo in dubbio. Il principe qatariota ha sin dall’inizio dato l’impressione di avere se non la gara in mano almeno sempre sotto controllo.

Nella seconda parte della prima settimana ha sferrato il suo attacco e si è aggiudicato tre tappe, tanto quanto bastava per prendere prima il comando delle operazioni e poi gestire la gara forte del vantaggio acquisito e del supporto di una Toyota Hilux che è apparsa indistruttibile e di una affidabilità eccezionale. La strategia del team ufficiale e dei team di appoggio è stata, a dir poco, perfetta e le cinque Toyota Hilux classificate nei primi sette posti ne sono una conferma. Un trionfo di Marca frutto anche dell’esperienza maturata negli anni passati.

Molto sintetico il commento di Nasser Al AttiyaH:Abbiamo costruito il nostro vantaggio nella prime otto tappe, nella seconda parte non abbiamo adottato una strategia specifica ma abbiamo puntato a conservare il distacco sui diretti avversati, 1 ora e 25 minuti circa, preservando e gestendo la vettura. L’auto è migliorata moltissimo, perfetta per gare così lunghe, soprattutto nel setup. È interessante vedere qualcosa di diverso, anche se quest’anno non è stato facile per i mezzi elettrici, ma io continuo a preferire i mezzi a benzina".

Dopo la debacle Audi il solo avversario che poteva “infastidire” Al Attiyah era Sebastièn Loebe. Il nove volte campione del mondo rally ha disputato una gara grandiosa che aveva costruito già nelle settimane precedenti tanto da aver deciso di rinunciare a partecipare al rally di Montecarlo per potersi concentrare al massimo senza avere altri pensieri. La fortuna non gli è stata amica perché a tarpargli le ali ci hanno pensato tre forature nella seconda tappa e un capottamento nella quinta: tutto gli è costato oltre 90 minuti di ritardo. Ma Loeb è campione puro e non si è dato per vinto ed è ripartito con l’obiettivo di agguantare almeno un gradino del podio. Il secondo posto è almeno il riconoscimento del successo in sette tappe, di cui sei consecutive: il record precedente apparteneva a un mostro sacro del rallismo ovvero Ari Vatanen con cinque.

Gli Hunter della Prodrive, che hanno in bilancio anche due successi con Chiquerit (il secondo nell’ultima tappa) sono stati la vera sorpresa di questa Dakar mettendo in mostra un potenziale notevole e forse non espresso totalmente. Saranno un brutto avversario per il campionato rally raid e per la prossima Dakar soprattutto se ci saranno ulteriori investimenti per un tocco in più di sviluppo.

Senza la collana di successi parziali di Loeb la seconda settimana di gara avrebbe rasentato la noia assoluta dal momento che l’Audi è scomparsa dalla scena della corsa per la vittoria essendo rimasta in gara con il solo Mattias Ekstrom. Lo svedese non poteva fare miracoli ed ha dovuto accontentarsi di chiudere al tredicesimo posto brillando solo per il successo nel prologo e per qualche piazzamento nel finale. I ritiri di Peterhansel e di Sainz sono stati pesanti e il bilancio della Casa di Ingolstadt è pesantemente in rosso, un flop senza precedenti in considerazione del meticoloso impegno dei tecnici e dei piloti. Alla fine due successi parziali e 14 presenze sul podio sono un bilancio ben al di sotto delle aspettative manifestate alla vigilia. Nessuno mette in dubbio il livello di sviluppo tecnologico che sarà la strada di successi futuri ma la Dakar richiede soprattutto affidabilità e le Audi hanno avuto proprio nell’affidabilità il loro tallone d’Achille, nella fragilità delle sospensioni in particolare.

Con Attiyah e Loeb sul podio il giovane brasiliano Moraes, guarda caso navigato da Gottschalk ex copilota di Attiyah, che alla sua prima esperienza ha disputato una Dakar con i fiocchi cedendo la seconda posizione a un Loeb super. Hanno ben impressionato pure De Villiers, uno che di rally raid se ne intende non poco, ed anche Lategan che a lungo è stato in terza posizione in classifica.

Ottima la gara del polacco Martin Prokop che al volante del Ford Raptor RS, si è reso protagonista di una seconda parte della Dakar tutta in crescendo precedendo la Toyota di Juan Yacopini. Ottavo posto e vittoria fra le 2 ruote motrici, per la Hanwei Motorpsort Team con Wei Ha poi Halpern e Chicherit che ha chiuso la Dakar con la vittoria nell’ultima tappa. Appuntamento alla Dakar 2024

All’arrivo è partita la festa e la ridda delle dichiarazioni di entusiasmo in casa Toyota:

Glyn Hall, Team Principal di TGR Dakar: "Che giornata per tutto il nostro team! Vincere la Dakar è qualcosa di memorabile, ma vincere la gara più dura del mondo per due volte di fila è semplicemente straordinario. I miei sinceri ringraziamenti a tutti i membri del nostro team, a tutti i nostri sponsor e, naturalmente, ai nostri piloti e copiloti, che hanno ottenuto un risultato straordinario. Sono davvero orgoglioso della nostra GR DKR Hilux T1+, che ha dimostrato ancora una volta di essere abbastanza affidabile e durevole non solo per completare la gara automobilistica più dura del mondo, ma per farlo per due anni consecutivi".

Nasser Al-Attiyah: "Questa è una sensazione incredibile! Devo ringraziare tante persone, a partire da ogni membro del nostro team. Sono state due settimane difficili, ma poter tornare e difendere il nostro titolo è fantastico! Sono davvero orgoglioso della nostra Toyota Hilux T1+ e vincere la gara tre volte con Toyota è davvero qualcosa di speciale".

Giniel de Villiers: "La Dakar è sempre piena di sfide, e sicuramente ne abbiamo avuta la nostra parte quest'anno. Certo, sarebbe potuta andare meglio per noi, ma poi molti concorrenti possono probabilmente dire lo stesso. Sarebbe stato bello salire sul podio, ma nel complesso, come costruttore, Toyota ha tutte le ragioni per essere orgogliosa. Penso che questo risultato abbia dimostrato ancora una volta l'affidabilità dell'Hilux, e siamo riusciti a mostrare questa fantastica vettura in Arabia Saudita quest'anno".

Henk Lategan: "La Dakar 2023 è stata una montagna russa per noi. Sono state due settimane difficili per noi, con alcuni giorni estremamente buoni; ma anche alcuni deludenti. È bello essere nella Top 5 dopo una Dakar così dura, e penso che ci abbiano buttato tutto addosso quest'anno. Tenendo questo a mente, è fantastico essere giunti alla fine della gara, e mentre ci chiederemo sempre cosa sarebbe potuto andare diversamente, siamo molto felici di portare la macchina a casa in una buona posizione”

Classifica finale 45 a Dakar dopo 8549 chilometri:

1 - Al-Attiyah-Baumel (Toyota Hilux) - Toyota - 45h.03’15”

2 - Loeb-Lurquin (Prodrive Hunter) - BRX - 1h.20'49"

3 - Moraes-Gottschalk (Toyota Hilux) - Overdrive - 1h.38'31"

4 - De Villiers-Murphy (Toyota Hilux) - Toyota - 2h.29’12”

5 - Lategan-Cummings (Toyota Hilux) - Toyota - 2h.36'23"

6 - Prokop-Chytka (Ford Raptor) - Orlen - 3h.40’44”

7 - Yacopini-Carreras (Toyota) - Overdrive - 4h.27’09”

8 - Han-Li (SMG) - Hanwei - 4h.29’21”

9 - Halpern-Graue (Mini JCW) - X-Raid - 4h.42'38"

10 - Chicherit-Winocq (Prodrive Hunter) - GCK - 5h.22'10"

Ordine di arrivo ultima tappa:

1 - Chicherit-Winocq (Prodrive Hunter) - GCK - 1h.09'24"

2 - Ekström-Bergkvist (Audi E2) - Audi - 1'36"

3 - Halpern-Graue (Mini JCW) - X-Raid - 1'53"

4 - Przygónski-Monleon (Mini JCW) – X-Raid - 3'08"

5 - Lategan-Cummings (Toyota Hilux) - Toyota - 3'44"

6 - Loeb-Lurquin (Prodrive Hunter) - BRX - 4'48"

7 - Al Rajhi-von Zitzewitz (Toyota Hilux) - Overdrive - 5'08"

8 - Al-Attiyah-Baumel (Toyota Hilux) - Toyota - 5'41"

9 - De Villiers-Murphy (Toyota Hilux) - Toyota - 6'09"

10 - Checa-Terradellas (Astara 01) - Astara - 6'18"

I vincitori di tappa:

Prologo: Mattias Ekstrom Audi

Prima tappa: Carlos Sainz Audi

Seconda tappa: Nasser Al-Attiyah Toyota Hilux

Terza tappa: Guerlain Chicherit Hunter BRX Prodrive

Quarta tappa: Sebastièn Loeb Prodrive Hunter BRX

Quinta tappa: Nasser Al-Attiyah Toyota Hilux

Sesta tappa: Nasser Al-Attiyah Toyota Hilux

Settima tappa: Yazeed Al Rajhi Toyota Hilux Overdrive

Ottava tappa: Sebastièn Loeb Prodrive Hunter BRX

Nona tappa: Sebastièn Loeb Prodrive Hunter BRX

Decima tappa: Sebastièn Loeb Prodrive Hunter BRX

Undicesima tappa: Sebastièn Loeb Hunter BRX Prodrive

Dodicesima tappa: Sebastièn Loeb Hunter BRX Prodrive

Tredicesima tappa: Sebastién Loeb Hunter BRX Prodrive

Quattordicesima tappa: Guerlain Chicherit Hunter BRX Prodrive