A SCHIO - L'ALLORO E' DELLO SLOVENO B. AVBELJ
23-11-2023 21:36 - rally irc - erc - ter
Schio. Seconda vittoria straniera, al Rally Città di Schio, la cui 32^ edizione è andata in scena tra la serata di venerdì e sabato , ultimo atto della elettrizzante stagione dell’International Rally Cup.Dopo l’alloro del 2011 andato al còrso Pierre Campana con la Peugeot 207 S2000, la firma quest’anno l’ha messa lo sloveno Bostjan Avbelj, in coppia con Damjan Andrejka, su una Skoda Fabia R5 Evo. La coppia d’oltre confine , arrivata a Schio con in mano lo scudetto tricolore “promozione” è anche campione uscente della serie IRC e, come accadde a Campana, la vettura è del Team Munaretto, squadra di elevato livello.
Per Avbelj l’edizione di quest’anno era anche un obiettivo di riscatto dalla delusione del 2022, quando dovette ritirarsi perché fermato da un controllo di polizia sul percorso e la vittoria stavolta l’ha cercata dai primi metri di gara contro diversi altri “nomi” che con lui si stavano giocando il titolo.
Il driver di Vrhnika, vicino a Ljubljana, ha vinto di forza, confermando il proprio valore, controllando serafico una bagarre assai accesa alle sue spalle, con la seconda posizione andata nelle mani di Fabio Andolfi, in coppia con Fenoli. Il driver savonese tra i protagonisti del tricolore rally, arrivato a Schio come “guest star”, ha potuto guidare per la prima volta la nuova versione “RS” della Skoda Fabia Rally 2, nello specifico quella firmata da Munaretto e per tutta la gara ha duellato con il trevigiano Marco Signor, finito poi al terzo posto.
In coppia con Bernardi, anche in questo caso al volante di una Fabia, il driver di Montebelluna era arrivato a Schio da leader della classifica, cercando di giocarsela con il bellunese Nicola Sartor (Skoda), affiancato da Rocca. Entrambi, secondo regolamento dovevano scartare una delle quattro gare della stagione che hanno disputato e alla fine ha avuto la meglio il terzo incomodo, proprio Avbelj, arrivato invece con lo scarto già fatto (non partito alla prima dell’Isola d’Elba) e vincendo il rally scledense ha quindi bissato di forza il titolo 2022.
Quarta piazza quindi per Sartor, il quale ha chiuso la gara debilitato da un forte dolore alla schiena, causato da un duro atterraggio da un salto e quinta moneta andata a al comasco Alessandro Re, con Menchini alle note, che ha rotto l’egemonia da top ten delle Skoda (ben nove le vetture della Casa di Mlada Boleslav all’arrivo nella top ten), portando in gara la VolksWagen Polo Gt R5, confermatasi estremamente efficace tra le sue mani.
Sesta posizione finale per il toscano di Lucca Rudy Michelini, con una Fabia, assecondato da Angilletta. Attardato da un testacoda durante la seconda prova speciale, Michelini ha saputo poi rimanere a contatto con le posizioni di vertice con una prestazione regolare, lavorando spesso sul set-up mentre settimo ha finito il reggiano Antonio Rusce, con Martina Musiari al fianco, anche lui alla prima esperienza con l’ultima versione della Skoda.
Ottavo nella generale ha concluso il padovano Giovanni Toffano, con Matteo Gambasin, per loro una gara in progressione partita fuori dalla top ten, nona posizione per Razzini-Marcomini e la top ten è stata poi chiusa da Pozza-Gasparotto, anche loro partiti in retrovia e ben emersi durante l’arco della gara.
Spettacolare il confronto per la vittoria di Campionato, altrettanto lo è stato quello delle “due ruote motrici”, con la vittoria andata al francese Cyril Audirac e la sua datata ma sempre performante Renault Clio S1600, sulla quale era affiancato dall’italiana Vilma Grosso. IL transalpino ha finto ampiamente davanti a Massimo Dal Ben, con pari vettura (con Elisa Dal Dosso), attardato durante la penultima prova speciale da una foratura.
Dal confronto di vertice in categoria è subito mancato il pisano Michele Rovatti, (Renault Clio S1600), con Jasmine Manfredi, uscito di strada nel corso della prima prova del venerdì e poi riammesso alla gara ma penalizzato n termini di tempo. La gara ha detto male anche al conterraneo di quest’ultimo, fermato da una rottura meccanica alla sua Clio S1600 affrontando l’ultima prova speciale.
Power Stage, insieme all’ACI Vicenza, ha proposto un’edizione di alto profilo, della gara, giusto per dare degna conclusione alla stagione “internazionale”. E’ stato un percorso in ampia parte rivisto, per il quale i piloti si sono espressi in commenti entusiastici. Notevole anche l’impatto che l’evento ha dato sulla ricaduta economica e di immagine per il territorio, proseguendo così la sua tradizione di ambasciatore dei luoghi che ha attraversato.
Per Avbelj l’edizione di quest’anno era anche un obiettivo di riscatto dalla delusione del 2022, quando dovette ritirarsi perché fermato da un controllo di polizia sul percorso e la vittoria stavolta l’ha cercata dai primi metri di gara contro diversi altri “nomi” che con lui si stavano giocando il titolo.
Il driver di Vrhnika, vicino a Ljubljana, ha vinto di forza, confermando il proprio valore, controllando serafico una bagarre assai accesa alle sue spalle, con la seconda posizione andata nelle mani di Fabio Andolfi, in coppia con Fenoli. Il driver savonese tra i protagonisti del tricolore rally, arrivato a Schio come “guest star”, ha potuto guidare per la prima volta la nuova versione “RS” della Skoda Fabia Rally 2, nello specifico quella firmata da Munaretto e per tutta la gara ha duellato con il trevigiano Marco Signor, finito poi al terzo posto.
In coppia con Bernardi, anche in questo caso al volante di una Fabia, il driver di Montebelluna era arrivato a Schio da leader della classifica, cercando di giocarsela con il bellunese Nicola Sartor (Skoda), affiancato da Rocca. Entrambi, secondo regolamento dovevano scartare una delle quattro gare della stagione che hanno disputato e alla fine ha avuto la meglio il terzo incomodo, proprio Avbelj, arrivato invece con lo scarto già fatto (non partito alla prima dell’Isola d’Elba) e vincendo il rally scledense ha quindi bissato di forza il titolo 2022.
Quarta piazza quindi per Sartor, il quale ha chiuso la gara debilitato da un forte dolore alla schiena, causato da un duro atterraggio da un salto e quinta moneta andata a al comasco Alessandro Re, con Menchini alle note, che ha rotto l’egemonia da top ten delle Skoda (ben nove le vetture della Casa di Mlada Boleslav all’arrivo nella top ten), portando in gara la VolksWagen Polo Gt R5, confermatasi estremamente efficace tra le sue mani.
Sesta posizione finale per il toscano di Lucca Rudy Michelini, con una Fabia, assecondato da Angilletta. Attardato da un testacoda durante la seconda prova speciale, Michelini ha saputo poi rimanere a contatto con le posizioni di vertice con una prestazione regolare, lavorando spesso sul set-up mentre settimo ha finito il reggiano Antonio Rusce, con Martina Musiari al fianco, anche lui alla prima esperienza con l’ultima versione della Skoda.
Ottavo nella generale ha concluso il padovano Giovanni Toffano, con Matteo Gambasin, per loro una gara in progressione partita fuori dalla top ten, nona posizione per Razzini-Marcomini e la top ten è stata poi chiusa da Pozza-Gasparotto, anche loro partiti in retrovia e ben emersi durante l’arco della gara.
Spettacolare il confronto per la vittoria di Campionato, altrettanto lo è stato quello delle “due ruote motrici”, con la vittoria andata al francese Cyril Audirac e la sua datata ma sempre performante Renault Clio S1600, sulla quale era affiancato dall’italiana Vilma Grosso. IL transalpino ha finto ampiamente davanti a Massimo Dal Ben, con pari vettura (con Elisa Dal Dosso), attardato durante la penultima prova speciale da una foratura.
Dal confronto di vertice in categoria è subito mancato il pisano Michele Rovatti, (Renault Clio S1600), con Jasmine Manfredi, uscito di strada nel corso della prima prova del venerdì e poi riammesso alla gara ma penalizzato n termini di tempo. La gara ha detto male anche al conterraneo di quest’ultimo, fermato da una rottura meccanica alla sua Clio S1600 affrontando l’ultima prova speciale.
Power Stage, insieme all’ACI Vicenza, ha proposto un’edizione di alto profilo, della gara, giusto per dare degna conclusione alla stagione “internazionale”. E’ stato un percorso in ampia parte rivisto, per il quale i piloti si sono espressi in commenti entusiastici. Notevole anche l’impatto che l’evento ha dato sulla ricaduta economica e di immagine per il territorio, proseguendo così la sua tradizione di ambasciatore dei luoghi che ha attraversato.